Caso Panizza, i Dem «Ora una verifica politica»

TRENTO «Dopo quanto avvenuto in occasione del voto di fiducia al Senato sulle unioni civili e la discussione pubblica che ne è seguita, il coordinamento provinciale del Pd Trentino mi ha dato mandato di promuovere quanto prima una riunione dei segretari politici e dei parlamentari dei partiti della coalizione di centrosinistra autonomista per una verifica politica degli impegni assunti con il patto di coalizione sottoscritto nel gennaio del 2013». Firmato: il segretario provinciale del Pd Sergio Barbacovi.
C. Bert, "Trentino", 2 marzo 2016

La mail è stata inviata ieri ai segretari e ai parlamentari della coalizione dopo il «caso Panizza», ovvero la mancata partecipazione del senatore e segretario del Patt al voto di fiducia in Senato sulla legge sulle unioni civili. Panizza ha spiegato il suo forfait con la necessità di essere presente a Trento alla giunta e al consiglio del Patt che dovevano assumere le ultime decisioni in vista del congresso del 13 marzo, in una giornata difficile per il partito che in consiglio provinciale si era ancora una volta diviso (sulla mozione Deloitte), con un duro attacco dei consiglieri Kaswalder e Bottamedi all’indirizzo di Ugo Rossi. Ma l’assenza del senatore del Patt ad un voto su una legge così importante per la maggioranza e il governo (che aveva posto la fiducia sul maxiemendamento), una legge su cui per mesi l’opinione pubblica ha discusso e su cui si è divisa, è stata seccamente criticata in casa Pd.

La prima è stata la segretaria cittadina di Trento Elisabetta Bozzarelli: «Mi aspetto che un senatore, ben pagato da tutti i cittadini per l'incarico che svolge, in momenti così delicati sia presente in aula a Roma, e non a Trento per risolvere i problemi interni del Patt. Le battaglie sui diritti vengono prima dei problemi di un partito».

Duro anche il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi. Nel coordinamento di lunedì il tema è stato sollevato dal segretario Barbacovi, quindi il deputato Michele Nicoletti ha proposto di convocare i parlamentari. 

 

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Sergio Barbacovi entra a gamba tesa nel congresso del Patt e assesta un nuovo scossone alla maggioranza. Il segretario del Pd ha scritto una lettera ai segretari e ai parlamentari di Patt e Upt chiedendo un incontro dopo la mancata partecipazione di Franco Panizza al voto sulle unioni civili. Il senatore non l’ha presa bene e Ugo Rossi è intervenuto un’altra volta per difenderlo: «Spero che quell’incontro non si faccia». Il senatore e segretario del Patt la settimana scorsa aveva lasciato l’aula di Palazzo Madama per tornare a Trento «dopo allarmate telefonate» che lo informavano dei problemi nati in consiglio provinciale con il dissenso di Manuela Bottamedi e Walter Kaswalder sulla commissione d’inchiesta su Deloitte e sui dieci anni di residenza per accedere alle abitazioni Itea. 
Rapporti tesi
Anteponendo il partito al voto in Senato, Panizza si è attirato gli strali in ordine sparso di Elisabetta Bozzarelli, segretaria cittadina del Pd, di Donata Borgonovo Re, consigliera provinciale, di Alessandro Olivi, vicepresidente della giunta. Lunedì tra i democratici il tema è montato di nuovo. 
«Il coordinamento provinciale — scrive Barbacovi — mi ha dato mandato di promuovere quanto prima una riunione dei segretari politici e dei parlamentari dei partiti della coalizione di centrosinistra autonomista per una verifica politica degli impegni assunti con il patto di coalizione sottoscritto nel gennaio del 2013». 
Palazzo Madama
Panizza, dall’aula del Senato, sbotta: «Mi dà fastidio che mettano in dubbio la mia presenza in parlamento, sono più presente dei democratici a Roma e dei democratici in consiglio provinciale a Trento». Poi si ricompone e spiega: «Mi sembra una richiesta fuori luogo, Barbacovi non ha mai fatto una richiesta del genere nemmeno quando sul tavolo c’erano temi come la riforma costituzionale. Gli ho risposto che io sono disponibile solo dopo il congresso, perché prima non ho tempo, e soltanto per discutere di temi politicamente rilevanti. Ci sono tanti problemi aperti, penso ad esempio alla riforma del credito cooperativo». Sul mancato voto in merito alle unioni civili, invece, Panizza tiene il punto: «Ho già fornito tutti i chiarimenti necessari, quella vicenda non ha alcun rilievo politico. Nei confronti del governo ho sempre avuto una correttezza esemplare e non ho nulla da rimproverarmi». 
Il governatore
Per la seconda volta in pochi giorni, Rossi ha preso le difese del segretario custode della linea governativa al prossimo congresso delle stelle alpine, il 13 marzo. «A cosa serve l’incontro che ha chiesto Barbacovi? A fare la classifica degli assenti e dei presenti alle votazioni in tutta la maggioranza, in parlamento e in consiglio provinciale? Della mera assenza di Panizza non va fatto un caso», si scalda Ugo Rossi. 
Intanto in vista del congresso Panizza prova a costruire una convergenza con Kaswalder e Ottobre, «sia sui programmi, sia sugli assetti, ma la segreteria non è negoziabile». Ottobre è intenzionato ad andare fino in fondo: «Ribadisco che lo scopo della mia candidatura è rafforzare la leadership di Rossi: per me il Patt è organico al centrosinistra e non blockfrei».