#CongressoPD - «Superare i personalismi»

NICOLETTI: «Il Pd deve rivendicare le cose buone fatte per il Trentino come la riforma costituzionale, che in una stagione difficilissima per le autonomie locali, rafforza la nostra specialità. E la soluzione per la concessione dell'A22, risultato del Pd e del governo del Pd. Poi cogliere l'occasione del congresso per presentare la sua idea per il Trentino».
L. Patruno, "L'Adige", 31 gennaio 2016

Il deputato ed ex segretario del Partito democratico trentino, Michele Nicoletti, richiama il suo partito a prendersi i meriti che gli spettano e che spesso invece il governatore Ugo Rossi tende a fare propri in via esclusiva. «Rossi ha certo i rapporti istituzionali con il governo - precisa Nicoletti - ma se il Patt ha rapporti politici con il Pd nazionale è solo perché noi li abbiamo inseriti nell'alleanza, perché prima c'era solo la Svp. Poi in Trentino lui ha vinto le primarie e noi lo abbiamo convintamente sostenuto. Nel 2018 dovremo però capire cosa vogliamo fare, quali sono le sfide che ci poniamo davanti e poi in base a questi scegliere le persone. Purtroppo, fino ad ora di questo non si è riusciti a parlare in coalizione. Non si sta facendo politica. Tutto il dibattito - sostiene il deputato del Pd - è schiacciato sul balletto delle seggiole o sulle beghe su cosa farà Daldoss o chi altro. Spero che prima del nostro congresso ci possa essere una conferenza programmatica per confrontarci sui temi, lo ritengo un passaggio fondamentale».
Il deputato se ne guarda bene, dunque, ora dall'entrare nel merito della discussione sull'eventuale candidatura alla segreteria del vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi. «Sarà responsabilità del partito - dice - stabilire se è più utile che resti in giunta o che si candidi alla segreteria. E lo si capisce solo quando ci saremo chiariti sulle linee politiche e programmatiche. Finché prevalgono le considerazioni personali di simpatia o antipatia non si può costruire alcuna politica, come abbiamo già visto».
La renziana Elisa Filippi, componente della direzione nazionale del Pd e già candidata alla segreteria provinciale l'ultima volta, ieri ha partecipato all'incontro organizzato a Trento da alcuni giovani del partito e commenta: «Concordo su quanto detto da molti, ovvero che le convergenze in vista del congresso devono nascere dai temi e la linea politica. Olivi fa un ragionamento corretto quando dice che il Pd deve puntare a uscire dalla subalternità per tornare protagonista e conquistare la leadership della coalizione. Ma per fare questo è fondamentale - sostiene Filippi che si faccia prima chiarezza sui contenuti non sui nomi. Nessuno più di me è favorevole al fatto che si trovino larghe convergenze. Ci abbiamo provato un anno fa e non è stato possibile. Ora, o la segreteria Barbacovi ha fatto il miracolo o manca qualche passaggio politico, perché un'ampia condivisione nasce da un confronto che ancora non c'è stato. Non è neppure iniziato»