Il Pd: «Senza binari un’altra Lavis»

A poco più di una settimana dal deposito della sentenza del Tar, che ha sbloccato il progetto d'interramento della ferrovia Trento-Malé a Lavis, il circolo locale del Pd divulga un'informativa, con lo scopo di chiarire ancora una volta l'importanza del progetto.
"Trentino", 17 gennaio 2016

 

Nel testo ci sono però anche alcune prese di posizione di natura politica: «Se da un lato siamo disposti a comprendere l'interesse di alcuni privati che con le loro azioni giudiziarie di fatto hanno bloccato lo svolgimento dei lavori ritardandoli di alcuni anni – scrivono – dall'altra vogliamo far appello al loro senso civico e d'appartenenza alla comunità, perché evitino d'intraprendere azioni che possano bloccare e quindi rinviare ancora la realizzazione di quest'opera fondamentale, magari cercando strade diverse nel confronto con le istituzioni per vedere accolte le proprie istanze».

Insomma, ancora rimane il timore che i privati decidano di proseguire con le carte bollate, ma nel frattempo si sottolinea l'importanza del progetto. «Il nuovo tracciato in trincea – spiegano i democratici – avrà inizio poco a sud di via Zandonai e tornerà in superficie immediatamente prima del ponte sull'Avisio, attraversando la zona ovest dell'abitato di Lavis. La lunghezza complessiva della tratta è di circa 700 metri, parte dei quali dovranno essere eseguiti in galleria artificiale per permettere sia la realizzazione del sovrappasso di via Paganella sia la costruzione della nuova stazione interrata di Lavis nella zona prevista dal piano regolatore».

«Il Pd – continuano – ritiene che il progetto comporterà il superamento della frattura esistente sia di carattere urbanistico sia sociale, tra la parte ovest e quella est del centro abitato». «Interrare localmente la ferrovia a Lavis – aggiungono – conviene a tutti, non solo alla nostra città, ma ad una collettività ben più ampia, poiché permetterà un generale riassetto dell'intero sistema di collegamenti fra le diverse parti del territorio comunale di Lavis e con gli insediamenti limitrofi (Zambana, Val di Cembra, Trento nord, eccetera), dando efficienza all'intera infrastruttura di trasporto pubblico». «Il Circolo – concludono – auspica che i lavori possano partire al più presto, entro la fine di marzo. Chiediamo con forza a Comune e Provincia che si attivino, per quanto compete loro, per portare a termine l'iter burocratico».