A22 e Valdastico. Il paradosso

Il rinnovo della concessione all'A22 è una buona notizia, perché lascia alle Istituzioni dell'Autonomia il controllo di una importante infrastruttura, e del suo impatto sul territorio, nonchè il controllo delle risorse economiche che comunque ne derivano. Che l'A22 si trasformi in una società interamente pubblica è un'altra notizia positiva, dopo una stagione all'insegna delle privatizzazioni come scelta spacciata come l'unica per garantire efficienza e modernizzazione.
Roberto Pinter, "L'Adige", 16 gennaio 2016

 

Ma c'è una terza notizia, ed è che la sottoscrizione giunge prima di definire quale sarà il futuro del progetto della Valdastico ed è una buona notizia per chi ritiene che una qualche subordinazione del rinnovo all'impegno per il completamento della Valdastico verosimilmente ci sia o ci sia stata.

Trent'anni fa ho fatto la mia prima conferenza stampa, insieme ad esponenti veneti del mio partito, all'uscita del casello di Piovene Rocchette per denunciare il rinnovato progetto di completamento e devo dire che il tempo, sebbene sembra trascorso invano date le dichiarazioni del presidente della Regione Veneto, in realtà oltre a non concretizzare il progetto ha permesso di maturare alcune cose.

Quello che Sartori ha scritto sull'Adige qualche giorno fa lo evidenzia, pur nell'assurdo paradosso di un rilancio dell'opera proprio quando si sono superate le ragioni che ne rappresentavano il presupposto.

A cosa mi riferisco?

  1. C'è una maggiore e più diffusa consapevolezza rispetto alla non sostenibilità della Valdastico. Certo il presidente Rossi la farebbe anche e Gilmozzi non ha cambiato idea, così come non manca chi fa ancora coincidere le strade con il progresso e i cantieri con lo sviluppo, ma a parte la contrarietà di Dellai, che nel passato si era prodigato a favore, non è da sottovalutare il fatto che il PD esprima per la prima volta una posizione non solo contraria ma anche convintamente contraria e che comunque sulla Valdastico si gioca buona parte della sua credibilità nel governo provinciale.
  2. Il nuovo progetto ha spostato l'attenzione sul possibile sbocco a Trento e sull'uscita nella Valsugana dei laghi, ha esteso la platea degli oppositori e permesso di non confinare i problemi alla Vallagarina.
  3. E' positivo il fatto che non si parli solo dell'impatto ambientale, che esiste ovviamente  e pure pesante ma non può essere la prima considerazione quando si parla di una nuova strada, altrimenti si finisce per cercare la soluzione meno impattante anche se la strada non serve. Ho condiviso le ragioni di Besenello, ma la Valdastico è prima di tutto un' opera sbagliata. 

Oggi si pone finalmente l'accento sulla assurdità di uno sviluppo della viabilità rispetto allo sviluppo della mobilità, la contraddizione rispetto allo sviluppo della ferrovia, l'assenza di una domanda significativa e un costo economico non sostenibile.

  1. Dopo il rinnovo della concessione alla A22 c'è una palese contraddizione tra gli interessi di chi gestisce una arteria autostradale e un progetto che finirebbe solo per deviare traffico dalla A22 alla Valdastico e dunque alla Serenissima, ma anche rispetto al tesoretto accantonato e ora destinato alla ferrovia e che sarebbe in parte vanificato dalla rinnovata concorrenza del trasporto merci su gomma.

Eppure si continua a “discutere” ad un improbabile tavolo governativo e interregionale del completamento della Valdastico. Improbabile perché nessuno si è seduto a quel tavolo per capire se serve o meno ma solo per ribadire le rispettive posizioni, favorevoli, contrarie o possibiliste a seconda del tornaconto economico o politico e certamente prescindendo da qualsiasi valutazione oggettiva dei dati, tanto che il governo li ha pure portati non aggiornati.

E probabilmente il tavolo non giungerà ad alcuna condivisa decisione e rinvierà la palla al governo il quale, dopo aver concesso il rinnovo della A22, deve portare a casa il rinnovo per l'A4 per mantenere buoni i rapporti con il Veneto. Veneto che - si sa - non è realmente interessato alla Valdastico e non ci metterebbe nemmeno un euro se non fossero soldi, che peraltro non ci sono, dell'autostrada. E qui casca l'asino.

L'Italia è in profondo ritardo rispetto alle esigenze di sviluppo di una mobilità sostenibile e con una politica inadeguata rispetto alle esigenze del sistema ferroviario, ma il governo Renzi per bocca di Delrio avrebbe indicato come prioritario lo sviluppo dell'asse ferroviario del Brennero e, musica per le nostre orecchie, perfino l'elettrificazione della Valsugana. Che senso avrebbe allora sostenere la Valdastico se non quello di uscire dal casino creato con la subordinazione del rinnovo della concessione alla Serenissima al suo completamento?

Ma è possibile che il governo che vuole distinguersi per la concretezza delle sue azioni, anche se gonfio di annunciazioni, sostenga un'opera che sa non essere sostenibile da nessun punto di vista - e certamente non economicamente - e chiama in causa l'Europa come se all'Europa potesse interessare la Valdastico! Possibile, come molti sostengono, che poi tutto si fermi alla stesura del progetto, ma che cavolo di consolazione è quella che si butta via una barca di soldi per un progetto che non si farà e che continua ad ingannare i cittadini indicando come necessarie delle opere che non servono? E se il Trentino non sarà deciso e preciso continuando ad alimentare l'ambiguità finirà per cacciarsi in un vicolo cieco.

Non c'è da stupirsi se poi gli elettori giudicheranno i governi per il mancato rispetto delle promesse. Perché non si lavora da subito per modificare la subordinata della concessione facendo in modo che anche la Serenissima contribuisca al completamento ferroviario?

Queste non sono le ragioni della politica, questi sono i torti della brutta politica, ne so qualcosa perchè per anni ho dovuto combattere contro la Valdastico non perché interessasse realmente (affaristi a parte) ma perché interessava dividere e obbligare alla difensiva la sinistra.

Allora perché per una volta non si prova a pretendere chiarezza smettendola di fare un teatrino che bene vada comunque ci costerà assai come soldi sprecati e come credibilità?