Pacher: «Fossi in Andreatta userei le deleghe consiliari»

L'ex sindaco di Trento, Alberto Pacher, un suggerimento ce l'ha per il suo successore e già vicesindaco, Alessandro Andreatta, oggi alle prese con una sorta di rivolta all'interno della sua maggioranza, assediato dal malcontento, i mugugni e le rivendicazioni individuali che stanno mettendo a rischio il governo della città a soli sei mesi dalle elezioni.
L. Patruno, "L'Adige", 29 novembre 2015


«Secondo me - dice lui che è stato uno dei sindaci più votati e popolari in città - al di là della scelta che farà sulla giunta, Andreatta dovrebbe utilizzare lo strumento delle deleghe consiliari. Io lo ritengo uno strumenti utile e l'ho usato per chi in consiglio comunale ha voglia di sentirsi un po' più protagonista delle scelte. L'altra necessità è quella di riuscire ad offrire una visione di insieme sulla città per uscire da questo stallo. Io sento molte persone che iniziano ad essere preoccupate per questa situazione di continua fibrillazione».
Perché pensa che si sia creata questa situazione di crisi per l'amministrazione guidata da Andreatta ?
Per due ordini di problemi. Il primo è strutturale. Questi affaticamenti rivelano una debolezza di visione d'insieme, la mancanza di un progetto condiviso dai consiglieri di maggioranza.
E l'altro motivo?
Ogni volta che si nomina la giunta ci sono malcontento e malumori, perché la politica è fatta anche di aspettative individuali e non solo di spirito di servizio. Una volta ce n'era per tutti perché si facevano giunte di 12 persone e se serviva per gli equilibri si allargava l'esecutivo. Ora per fortuna non è più così, ma la debolezza dei partiti, che in generale non godono di buona salute, rende molto difficile contenere le spinte individuali. Sommando le rivendicazioni personali alla difficoltà a marcare una visione della città ci si ritrova in questa situazione.
Pensa che il sindaco Andreatta riuscirà ad uscirne vivo o potrebbe precipitare la situazione?
Tutto può succedere in politica, ma sarebbe difficile da spiegare il venir meno della fiducia della maggioranza al sindaco, che ha avuto la fiducia dei cittadini solo pochi mesi fa. Penso che una buona occasione per cercare di uscire da questa situazione di stallo sia rappresentata dalla partita della revisione del piano regolatore. Il Prg è lo strumento più importante per definire un'idea di città e consente di coinvolgere i cittadini.