«Aula, entro l’anno almeno otto delibere»

L’elenco è corposo. E comprende provvedimenti strategici come il bilancio e il piano di urbanistica commerciale, ma anche argomenti meno impegnativi (almeno sulla carta) come la convenzione del trasporto pubblico per la linea 17. A poco meno di due mesi dalla fine del 2015, il sindaco del capoluogo Alessandro Andreatta mette in fila tutte le partite che dovranno approdare in consiglio nelle prossime settimane.
M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 7 novembre 2015

 

«I mesi di settembre e ottobre sono serviti per gli approfondimenti» precisa il primo cittadino. Che difende il lavoro di Palazzo Thun: «Sarebbe stato impossibile anticipare il confronto in aula su questi temi». E sulla mobilità spiega: «Sono felice che la Provincia abbia sposato il collegamento Trento-Povo, una nostra priorità. Non è vero che questa mossa potrà influenzare il nostro giudizio sullo spostamento dell’ospedale. Non esiste: la nostra valutazione sarà solo sui dati». 
Sindaco Andreatta, il bilancio dell’aula di settembre e ottobre non è dei migliori: cinque delibere in due mesi. Come giudica questo inizio consiliatura? 
«Innanzitutto va detto che la produttività di un Comune non si misura solo con l’attività del consiglio, ma anche con il lavoro della giunta e con le iniziative e le proposte che vengono messe in atto. A questo si deve aggiungere anche un altro elemento: le commissioni sono state costituite a luglio e hanno iniziato a lavorare, di fatto, a settembre. Quindi, tranne qualche eccezione (bilancio e urbanistica), finora gli organismi consiliari si sono riuniti 4 o 5 volte. E hanno lavorato bene: non a caso, ora gli argomenti approderanno in aula. Nel prossimo mese e mezzo ne conto almeno otto». 
Quali sono? 
«Di sicuro il bilancio. Ieri (giovedì, ndr ) il consiglio delle Autonomie ha stabilito che non ci potranno essere proroghe alla scadenza del 31 dicembre: dal prossimo anno infatti cambieranno le modalità di costruzione della manovra finanziaria e quindi non sarà possibile derogare alla data dell’ultimo dell’anno». 
Vittorio Bridi (Lega nord) ha pronosticato invece un voto in primavera. 
«L’impegno è quello di arrivare al voto entro dicembre». 
E gli altri temi in agenda? 
«Penso al piano di urbanistica commerciale, che dovrà essere approvato entro la fine dell’anno: ora dovrà passare al vaglio delle circoscrizioni e a dicembre il provvedimento sarà depositato». 
Ce la farete a votarlo entro l’anno? 
«È un provvedimento che, in aula, meriterà di sicuro grande approfondimento. Ma anche in questo caso l’obiettivo è di chiuderlo entro fine dicembre». 
Continuiamo l’elenco. 
«Ci sono le modifiche allo statuto comunale, sulle quali c’è già stato uno sforzo di convergenza. E poi le modifiche al regolamento sull’organico del personale, che lunedì approderanno in commissione capigruppo, il regolamento sul procedimento amministrativo e sul diritto di accesso ai documenti amministrativi, che cambierà anche il regolamento per la tutela della riservatezza dei dati personali. Ancora: si dovranno affrontare la convenzione sul trasporto pubblico relativo alla linea 17 dell’autobus e il piano guida della zona di Madonna Bianca. Infine, credo sia serio dire qualcosa entro dicembre sull’indennità dei presidenti e sui gettoni di presenza dei consiglieri delle circoscrizioni». 
Un’agenda impegnativa. 
«Come ho già detto, i mesi di settembre e ottobre sono serviti per approfondire questi temi in commissione. Si tratta di argomenti importanti: non si poteva certo improvvisare». 
Le sedute però non sono molte: ci sono le tornate del 17 e 18 novembre e dell’1 e 2 dicembre. Poi si inizierà con il bilancio. 
«Lo so. Del resto, sarebbe stato impossibile portare questi temi in aula nelle scorse settimane. Le commissioni, in alcuni casi, stanno ancora lavorando». 
Eppure questa settimana il consiglio ha analizzato una sola delibera. Con uno scontro durissimo. Cosa risponde alle accuse del centrodestra? 
«Ripeto quanto ho detto in aula. Per la prima volta a Palazzo Thun ci troviamo di fronte a tre minoranze: il centrodestra, la sinistra e il Movimento 5 Stelle. E questo crea dei problemi alla maggioranza ma anche alle stesse opposizioni: credo che, in questo senso, sia importante per loro accordarsi. Spero che si riesca a trovare una strada per il futuro». 
Certo è che anche la maggioranza non ha dimostrato di essere granitica. 
«Nonostante qualcuno sostenga che la maggioranza sia quantomeno “effervescente”, devo dire che in questi mesi chi ha mostrato un atteggiamento critico lo ha fatto, nella stragrande maggioranza dei casi, in modo costruttivo, con contributi propositivi e non ostruzionistici». 
Tema mobilità: dalla Provincia è arrivato il via libera al collegamento Trento-Povo. E anche sulla dorsale si stanno facendo passi in avanti. 
«Da parte nostra, abbiamo sempre indicato tre priorità in questo campo: la dorsale nord-sud, il collegamento verso Povo e la funivia del Bondone. Nel primo caso, stiamo lavorando da tempo, insieme a Trentino Trasporti. E anche per il collegamento Trento-Povo il confronto non nasce oggi: se ne parlava già nel Piano della mobilità del 2010 e da anni se ne ragiona con Provincia, ateneo e circoscrizione. Gli incontri sono stati molti. Sono felice che la Provincia abbia sposato una nostra priorità, non posso negarlo: è il riconoscimento di un’opera che ha una sua ragionevolezza e un significato». 
Qualcuno sostiene che Piazza Dante abbia dato il via libera al collegamento Trento-Povo per ottenere, in cambio, un «sì» del Comune allo spostamento dell’ospedale a Mattarello. 
«Non esiste. Non ho mai agito in questo modo: ho sempre mantenuto una mia coerenza e una posizione leggibile nel tempo e continuerò a farlo. Per questo, la mia valutazione sulla localizzazione dell’ospedale sarà basata solo sui dati che emergeranno dall’istruttoria condivisa concordata con la Provincia, e non terrà conto di altri fattori. Ricordo inoltre che dello spostamento dell’ospedale a Mattarello si parla da agosto, mentre l’assessore provinciale Mauro Gilmozzi lavora sul collegamento Trento-Povo da almeno due anni. Sono sicuro che lui sia convinto della bontà di questo intervento e che non ci sia un secondo fine. Ora, con Piazza Dante, discuteremo delle modalità del progetto».