#TRENTO - «Ora decidere sulla dorsale nord - sud»

Che la stagione delle grandi opere e del «governare è asfaltare» fosse finita ce ne eravamo accorti ormai tutti. Quindi fare l'assessore ai lavori pubblici in momenti del genere non è facile. Forse per questo che in un momento così delicato il sindaco Alessandro Andreatta ha voluto confermare in questo ruolo strategico la persona di cui probabilmente si fida di più dentro la giunta, Italo Gilmozzi.
Il quale forte di un risultato personale molto buono (terzo più votato e 167 voti guadagnati rispetto al 2009) si è visto aggiungere alle deleghe già di sua competenza anche la mobilità.
D. Battistel, "L'Adige", 3 giugno 2015


«In effetti - spiega il diretto interessato - l'accorpamento della mobilità ai lavori pubblici è utile perché anche la scorsa consigliatura i servizi hanno lavorato in stretta sinergia».


Quale è la prima cosa che ha in animo di fare?
Consolidare un rapporto positivo con la Provincia perché tante opere che, per esempio, sono contenute nel piano della mobilità si potranno fare soltanto d'intesa con Piazza Dante. Penso alla dorsale nord - sud del trasporto pubblico, al collegamento Trento - Povo. Poi c'è anche la questione del grande impianto per il Bondone: questa è legislatura in cui si deve decidere se queste opere vanno realizzate oppure no.


Cosa significa rapporto propositivo? Avere più soldi?
Non necessariamente. Mi spiego con un esempio: la Provincia qualche tempo fa ha deciso autonomamente di realizzare il liceo artistico Vittoria a Maso Ginocchio. Bene, ma sarebbe stato meglio se ci avessero coinvolti prima su questa loro intenzione. Quello che voglio dire è che più di una volta il Comune si è trovato a dover rincorrere una decisione già presa in Provincia. Per evitare questo propongo un tavolo di concertazione permanente con la Provincia anche per valorizzare meglio tutte le risorse disponibili in un momento di difficoltà finanziaria che è sotto l'occhio di tutti.


A proposito di risorse, per portare avanti opere d'interesse pubblico nonostante la scarsità di risorse, molto spesso si evoca il modello del project - financing. Lei ci crede?
Dal punto di vista teorico mi pare un modello interessante, ma metterlo in pratica non è mai facile. Porre in gioco risorse private in realtà è molto difficile. Davanti a me ho l'esempio del campeggio dove, nonostante le buone intenzioni del Comune e dei privati, non si è riusciti a concretizzare nulla.


Dov'è l'inghippo?
Da una parte se è vero che non ci sono tanti soldi pubblici è altrettanto vero che nemmeno i privati in questo momento hanno così tante risorse da investire. E poi ci sono normative molto complesse. Anzi, su questo fronte bisognerà cercare di arrivare ad una netta semplificazione delle procedure burocratiche.


A proposito di privati, in questi anni la Provincia e in misura minore anche il Comune hanno utilizzato massicciamente la leva dei lavori pubblici per far lavorare le imprese e sostenere il Pil. Ora che succederà?
Di sicuro il momento è difficile. Oserei dire drammatico. Per questo un'altra delle cose da fare sarà valorizzare il rapporto con tutto il mondo del lavoro, ordini professionali, imprese, artigiani. Siamo tutti dalla stessa parte e dobbiamo assolutamente trovare un modo di venirci incontro. 


Ha accennato al piano della mobilità. Quando lo vedremo effettivamente realizzato?
Questa sarà la legislatura della concretizzazione, a partire da qualche parcheggio di attestamento. Poi, come detto, sui grandi collegamenti pubblici dovremo decidere se e come farli. 


Nella scorsa legislatura i suoi uffici si sono concentrati sulla partita del riordino patrimoniale. Cosa resta da fare?
Il cerchio si chiuderà con il trasferimento degli uffici tecnici del Top Center all'ex casa di riposo di via San Giovanni Bosco nel 2018. A quel punto risparmieremo circa 2 milioni all'anno di spese d'affitto. Tra le partite ancora aperte c'è quella relativa all'ex mensa universitaria del parco Santa Chiara: a breve dovremo ragionare, anche tramite un confronto con l'ordine degli ingegneri e degli architetti, su una destinazione di spazio aperto per la città da utilizzare anche per manifestazioni di interesse cittadino.


Capitolo opere pubbliche.
Nei prossimi mesi vedremo la conclusione di opere importanti: il terzo lotto del parco di Melta, la palazzina Liberty e l'ex Apt. Inoltre è appena iniziata la riqualificazione di piazza Santa Maria.

L'altro giorno, intervistato su Rai 2, Renzi ha cercato di spiegare le difficoltà degli enti pubblici italiani citando il sindaco di Trento Andreatta che è passato da 100 a 20 milioni l'anno di soldi da investire sulle opere pubbliche. Nei prossimi anni come sarà?
Bisognerebbe chiederlo a Renzi. Al di là della battuta non prevedo grandi aumenti di disponibilità finanziaria. Non è il tempo di nuove opere ma di concentrarsi sulla manutenzione di quelle esistenti.