#MORI - Barozzi-Moiola, sfida all’ultimo voto

Stefano Barozzi e Cristiano Moiola si preparano al ballottaggio che porterà uno dei due a diventare sindaco di Mori. Partono da una posizione ben diversa (43,3% Barozzi, 25,5% Moiola), ma entrambi puntano ad assicurarsi i consensi di chi è rimasto fuori dal secondo turno - grillini e leghisti - per cercare la vittoria
M. Cassol, "Trentino", 14 maggio 2015

«Il risultato - commenta Barozzi - è stato ottimo: il Pd è il primo partito, Patto Civico-Upt è la prima delle civiche (a lei andrebbe sicuramente il vicesindaco) e Insieme per Mori è la prima delle liste locali. Considerando il risultato di Pd, Lega e M5S e il fatto che ci sono state poche preferenze espresse (soprattutto tra i grillini, circa mezza per voto su un massimo di due), il voto è stato molto politicizzato, un voto di opinione. In vista del ballottaggio la forbice tra noi e Moiola è molto ampia: dobbiamo ripartire con fiducia, consapevoli che la nostra sarebbe una squadra bella e mediamente giovane. Il nostro progetto è quello che di gran lunga piace di più ai moriani, quindi ripartiamo dal nostro 43%: è chiaro però che dovremo porre massima attenzione alle tematiche ambientali sollevate dai 5 Stelle e da quelle sulla sicurezza sollevate dalla Lega. C’è anche da considerare - conclude Barozzi, buttando lì un argomento potenzialmente decisivo - che se vinciamo noi ai 5 Stelle andranno due consiglieri, se vince Moiola solo uno». «Il messaggio che abbiamo dato fin dall'inizio della campagna - analizza da parte sua Moiola - era quello di arrivare a un cambiamento rispetto all'amministrazione uscente. Il più votato della coalizione che sostiene Barozzi è stato Roberto Caliari, segnale che i nostri avversari stanno riproponendo ancora la coppia Barozzi- Caliari. Noi chiediamo appunto ai moriani di cambiare, di puntare su un altro gruppo e su un altro tipo di persone. Siamo soddisfatti dell'esito, perché eravamo contro tutto e contro tutti: eravamo contro il Pd, che è ancora il primo partito a Mori, ed eravamo contro Mellarini, oltre che contro Caliari, quindi un po' una battaglia di Davide contro Golia. Loro erano convinti di vincere al primo turno, invece non ce l'hanno fatta e sono ben lontani dal 50% più uno. Ora noi dobbiamo continuare a dialogare con i nostri elettori, perché ritornino a darci fiducia, e dobbiamo dialogare anche con chi ha votato Movimento 5 Stelle e Lega: anche loro vogliono il cambiamento e quindi è possibile trovare un terreno comune. I temi su cui concentrarsi non mancano, a partire dal gassificatore: Renzo Colpo, Fiorenzo Marzari e io abbiamo una posizione comune sull'impianto, che è quella del “no”, mentre Barozzi ha una posizione possibilista, con Caliari che si era addirittura espresso a favore. Gli elettori - conclude Moiola - dovranno quindi scegliere tra chi è chiaramente per il “no” al gassificatore e chi invece è possibilista».