Andreatta chiude attaccando Cia e Lega

«Sono i valori della giustizia e della libertà» scandisce Andreatta al microfono. E qui arriva l'affondo, all'indomani del comizio del leader del Carroccio come sempre infarcito di chiusure e pregiudizi verso immigrati e nomadi: «Che c'azzeccano Salvini e la Lega con tutto questo? E neanche Claudio Cia c'azzecca se si accompagna con queste persone. Noi abbiamo altri valori di fondo da cui partire per discutere progetti e proposte».
F. Gottardi, "L'Adige", 8 maggio 2015

«Che c'azzeccano Salvini e Cia con i valori di fondo di questa città?» Ha tirato fuori le unghie Alessandro Andreatta nella sua ultima uscita pubblica da candidato della coalizione di centrosinistra autonomista. Sul palco di piazza Battisti, davanti a poche decine di militanti dei quattro partiti che lo sostengono, presenti a un incontro che più che voler parlare alla città è stato uno scambio di ringraziamenti e di saluti al termine della campagna elettorale, ha sintetizzato in poche battute l'abissale differenza di valori e riferimenti che lo separa dai suoi principali avversari.
La scelta di quella piazza non è stata casuale. Il sindaco ha ricordato come sorga sopra i resti romani che sono le fondamenta di Trento, a poche centinaia di metri dai palazzi del Concilio che ha caratterizzato la storia della città. Ha sottolineato come Battisti, assieme a Degasperi, abbia saputo rappresentare i valori della città; come la vicina Galleria dei Partigiani ricordi che Trento è antifascista e ha sposato i valori della resistenza. «Sono i valori della giustizia e della libertà» scandisce Andreatta al microfono. E qui arriva l'affondo, all'indomani del comizio del leader del Carroccio come sempre infarcito di chiusure e pregiudizi verso immigrati e nomadi: «Che c'azzeccano Salvini e la Lega con tutto questo? E neanche Claudio Cia c'azzecca se si accompagna con queste persone. Noi abbiamo altri valori di fondo da cui partire per discutere progetti e proposte».
A chi considera la campagna elettorale che si sta concludendo povera e sottotono Andreatta risponde con l'entusiasmo di chi invece la considera una grande opportunità per incontrare la gente e fermarsi a parlare del futuro. «Non sono stanco, mi stanca di più prendere decisioni» assicura. Rammaricandosi semmai, altra stoccata agli avversari, di aver trovato poca serietà, studio e impegno nei contendenti. «Mi spiace - dice - si sia parlato poco di lavoro, ambiente, scuola, turismo». Ma è ottimista per aver visto che tutto sommato c'è ancora tanta gente che tiene alla propria città ed è pronta anche a prendersi cura dei beni comuni, dei suoi parchi e delle sue piazze.
C'è poca gente all'incontro. «Molti candidati sono ancora in giro a raccogliere voti ma era giusto ritrovarsi dopo aver condiviso un lungo percorso, partito nell'ottobre scorso con l'elaborazione del programma» commenta il candidato sindaco. Prima di lui avevano preso brevemente la parola quattro rappresentanti donne, una per partito. Lucia Coppola ha ribadito la convinzione di aver schierato i Verdi dalla parte giusta; Chiara Maule , per il cantiere Civico Democratico, ha sottolineato i valori della solidarietà e di essere dalla parte dei più deboli; Marika Ferrari del Patt ha insistito sull'uso sostenibile delle risorse e la cura del territorio; Mariachiara Franzoia , assessore uscente e candidata del Pd, ha esortato a lavorare fino all'ultimo per raccogliere il consenso della gente e poi, da lunedì, ad impegnarsi per mostrare che quelle fatte in campagna elettorale non erano solo parole e promesse.
«Lunedì siamo pronti a festeggiare» ha ribadito alla fine Andreatta. Sicuro di riuscire a bissare la vittoria di sei anni fa.