Robol: «Pd, partito nazionale un valore non una sfortuna»

INTERVISTA A GIULIA ROBOL - «Le fibrillazioni tra i partiti della coalizione ci stanno in occasione di un appuntamento elettorale, perché rientra nella sana competizione: così il Patt sul tema dell'autonomia e il Cantiere Civico con le sue rivendicazioni di un elettorato moderato intermedio, attraverso la figura di Lorenzo Dellai, ma è scorretto parlare del Pd come di un partito centralista, perché il Pd è un partito territoriale con un valore aggiunto che è il legame forte con il livello nazionale».
"L'Adige", 16 aprile 2015

Giulia Robol, segretaria del Pd del Trentino, si inserisce nel dibattito politico elettorale che è per ora quasi tutto interno al centrosinistra autonomista, tra le forze politiche di governo che stanno cercando di rubarsi i voti tra loro.
Segretaria Robol, Patt e Cantiere Civico Democratico scalpitano a caccia di voti, mentre il Pd si arrovella al suo interno sulla «territorialità» e sulla figura di Matteo Renzi, che secondo Dorigatti starebbe snaturando il partito. Non pensa che rischiate di essere scollegati dalla realtà?
Io sono d'accordo con quanto ha detto Enrico Morando nei giorni scorsi in Trentino. Il Pd oggi è un grande partito, un unico spazio, che racchiude le due anime del centrosinistra. In Trentino dieci anni fa si poteva fare quel progetto confederato di cui parlava Dellai. Ma quel treno è passato e non è più riproponibile, il che non vuol dire che il Pd trentino non si senta legato al territorio e lo dimostrano anche i nostri tanti amministratori comunali e la nostra politica nell'istituzione provinciale. La forza di Matteo Renzi è quella di saper intercettare il desiderio di cambiamento con la velocità delle decisioni prese. Sarà anche vero che la legge elettorale non è perfetta ed è perfettibile, ma Renzi la riforma la fa, perché quello che serve oggi all'Italia è governare il cambiamento. Non si tratta dunque di essere renziani o non renziani o difendere i partiti, ma riuscire o meno a interpretare il cambiamento. Io spero che si possa aprire anche nel Pd trentino una riflessione su questo dopo le Comunali per essere forza baricentro della coalizione.
Il segretario Franco Panizza ripete che il Patt non è né di destra né di sinistra, perché è un partito di raccolta che deve riuscire a rappresentare tutti. Insomma, conferma la posizione storica degli autonomisti blockfrei. La sorprende?
Sì, mi sembra una contraddizione in termini per una forza che si colloca qui nel centrosinistra e che ha stretto un patto con Renzi a livello nazionale. Dovrebbe esistere anche per loro un confine di valori invalicabile, che esprimono la differenza sostanziale tra una coalizione e l'altra.
Che sbocco pensa che avrà il Centro Civico Democratico di Dellai?
Mi auguro che sia un progetto aggregante e che non porti invece alla spaccatura in due dell'Upt, dopo le elezioni comunali. Riguardo al Pd spero che ci possano essere rapporti con persone del Cantiere, che vogliono essere valore aggiunto e non disgregare.
Il Patt è convinto di fare il botto in queste elezioni comunali. Lei per il Pd che risultato prevede?
Io sono fiduciosa. Il Pd riuscirà bene soprattutto dove ha persone che hanno saputo interpretare un progetto sulla città o sul paese. E dove cresce il Pd cresce il centrosinistra, scritto senza trattino, perché io credo in un Pd a vocazione maggioritaria.