MORI - Il Pd sceglie Barozzi «Non c’è più tempo per fare le primarie»

C'è tempo fino a giovedì prossimo - quindi pochissimo - per provare a formare in extremis una coalizione di centrosinistra autonomista a Mori: il 19 febbraio, infatti, il Pd si ritroverà in assemblea (con anche gli alleati sicuri della lista Insieme) per ufficializzare la propria posizione in vista delle comunali.
M. Cassol, "Trentino", 12 febbraio 2015


Se nel frattempo la situazione non cambierà (difficile, visto che il Pd non vuol saperne delle primarie del Patt né dei candidati alternativi dell'Upt), verrà formalizzato il nome del candidato sindaco (oggi vice) Stefano Barozzi e si prenderà atto che l'attuale coalizione (Pd più Insieme) verrà riproposta tale e quale, senza Patt né Upt: spetta a questi ultimi, se vorranno, aggiungersi, prima che sia troppo tardi, accettando le condizioni dettate, ossia il sostegno a Barozzi (finora escluso sia da Patt che da Upt) senza passare dalle primarie (finora ritenute condizione indispensabile dal Patt, che punta sul proprio segretario Cristiano Moiola).
I tentativi ancora in corso da parte dell'Upt (che nel frattempo si sta guardando attorno per formare una coalizione centrista con civiche come Civitas ed eventualmente con le stelle alpine) di far accettare al Pd Flavio Chizzola o Flavio Bianchi sono destinati a fallire e anche il Patt non troverà soddisfazione alla propria pretesa principale: ieri gli autonomisti hanno chiesto a Pd e Insieme di prendere una posizione definitiva sulle primarie prima di procedere a propria volta con la scelta, ossia o ingoiare il "rospo" Barozzi senza primarie, o andare con Upt e altri, oppure andare da soli (con il sostegno di una lista Turella), essendo questa terza ormai l'unica circostanza verosimile in cui il candidato sindaco potrebbe essere Moiola, visto che l'Upt gli propone di fare il vice di Chizzola e il Pd gli propone di fare il vice di Barozzi.
La posizione è che le primarie non si faranno. «Ormai - spiega il segretario del circolo democratico di Mori Lanfranco Cis - non ci sarebbe nemmeno il tempo materiale per farle, visto che entro il 30 marzo dovremo depositare tutto, e comunque non le riteniamo lo strumento giusto in questa situazione, tra l'altro costringendo le persone a votare tre volte nel giro di due mesi, rischiando che alle elezioni vere e proprie poi a votare non ci venga più nessuno.
Prima dell'assemblea siamo disponibili a trovare un accordo sulla base di quello che già si sa (niente primarie e convergenza su un nome del Pd, ndr.) con chi tra Patt e Upt ci vorrà stare, altrimenti abbiamo già messo in conto di poter andare da soli con Insieme. Il Patt deve capire se, come crediamo, sente di appartenere al centrosinistra o se preferisce fare un'accozzaglia di centro e magari fare anche accordi con il centrodestra. Rinunciare alle primarie potrebbe avere un costo politico nel breve, ma poi darebbe i suoi frutti.
Dall'altra parte c'è l'Upt: se andrà con i centristi e magari con Turella, probabilmente si spaccherà come fece già nel 2010, quando - conclude Cis - mezzi votarono per Caliari».