Doppia preferenza di genere: l'appello

«Non ci sono proposte di mediazione. Abbiamo un accordo che prevede l'introduzione di una doppia preferenza di genere e se si scegliesse la strada di introdurne tre di preferenze verrebbero annacquati tutti i principi. C'è un accordo e questo è il nostro programma». L'assessora provinciale Sara Ferrari ha deciso di indossare corazza ed elmetto per portare a casa il disegno di legge, firmato da tutte le consigliere regionali, che approderà in Consiglio regionale mercoledì 11 febbraio e che ha l'obiettivo di introdurre nella legge elettorale regionale una doppia preferenza di genere.
"L'Adige", 7 febbraio 2015


Assieme a lei, ieri, sono stati un ventina tra donne e uomini a lanciare un appello affinché si trovi l'unità su questo importante intervento legislativo.
«La presenza delle donne - ha spiegato Ferrari - nei luoghi decisionali è un vantaggio di competitività per tutta la società». Ad intervenire sul disegno di legge per le preferenze di genere è stato anche il presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi , dicendo che «esistono strumenti capaci di agevolare la presenza femminile in politica e questi strumenti li vogliamo usare fino in fondo. Siamo davanti ad una battaglia di civilità». Rossi, nel proprio intervento, ha però messo in guardia sulla strada lunga e non proprio facile da percorrere durante la quale, ha spiegato, «ci potranno essere delle tappe intermedie che però si faranno solo se si hanno obiettivi chiari».
Un discorso che ha fatto pensare molti sulla possibile apertura del presidente ad eventuali mediazioni, magari arrivando ad introdurre la terza preferenza, ciò che invece quasi tutta la maggioranza non vuole. Una risposta a questa possibilità è arrivata però dal sindaco di Riva del Garda, Adalberto Mosaner, il primo in Trentino a fare una giunta con tre uomini e tre donne. «Il tempo del dibattito su questi temi è concluso, ora si deve agire - ha spiegato Mosaner - senza discutere oltre, perché l'approvazione di questo disegno di legge è giusta e perché non andrà a toccare nessuna libertà di voto».
La vera novità di ieri è la discesa in campo da parte delle categorie economiche, prima fra tutte Confindustria. Ad invocare un voto positivo per la doppia preferenza sono stati Manuela Zanoni e Alessandro Lunelli , entrambi rappresentanti del mondo industriale. «La parità di genere - ha affermato Alessandro Lunelli - penso che sia come una medicina per il nostro Paese per uniformarsi agli standard dell'Unione Europea. Ho imparato che questi sono valori importanti e ritengo debbano esserci anche in politica».
L'appello ha visto la partecipazione di numerose donne provenienti dal mondo associativo, imprenditoriale e cooperativo. E a non mancare, ovviamente, è stata anche l'avvocato Eleonora Stenico, Consigliera di parità, che ha ricordato come «l'introduzione di due preferenze di cui una di genere diverso è già presente in quasi tutti i comuni d'Italia».
Ad esprimersi anche Rita Matano di Confcommercio. «Nella nostra regione - ha spiegato - serve aggiustare la differenza del rapporto di genere. Questo è fondamentale perché se non si arriva ad un riequilibrio si perderanno tantissime occasioni». Un pensiero condiviso dall'Ordine degli Ingegneri con il presidente Antonio Armani che vede nella parità di genere «un riconoscimento importante di ruolo».
Appelli molto forti sono arrivati da gran parte dal mondo della politica con le due segretarie provinciali dell'Upt e del Pd, Donatella Conzatti e Giulia Robol . «Nel mondo delle professioni - ha spiegato Conzatti - le donne trovano più difficoltà, ma è comunque un mondo che si sta aprendo molto. Quello politico, invece, è arrogante e arretrato. Come segretaria dell'Upt inviterò i consiglieri a votare questa legge e se non passasse io sono pronta a votare due donne alle prossime elezioni».
A chiedere di «andare oltre la sensibilità» e di «praticarla» è invece Giulia Robol. «Le mediazioni - ha osservato - possono starci, ma si sappia che noi cercheremo in tutti i modi fino all'ultimo ad arrivare alle due preferenze di genere».
Altri appelli sono arrivati ieri anche dalla presidente di Trentino Trasporti, Monica Baggia, dai consiglieri regionali del Pd Luca Zeni, Lucia Maestri, Violetta Plotegher e dai parlamentari Luisa Gnecchi , che si è detta «dispiaciuta per la posizione della Volkspartei», e Vittorio Fravezzi da cui è arrivato un appello a tutta la maggioranza «per un voto unito a favore della legge».