Maria Floretta lascia: «Lista unica e fusione»

CLOZ - La sindaca PD di Cloz Maria Floretta lascia la guida del comune. "Nel medioevo il Comune difendeva legna e pascoli, garantendo la sopravvivenza. Quei tempi sono passati. Unendo i comuni da Cagnò a Castelfondo, compreso Dambel, si avrebbe un solo ente da 4.770 abitanti, più rappresentativo".
"L'Adige", 3 febbraio 2015


In previsione dell'appuntamento elettorale alle porte ha organizzato un incontro, molto partecipato, invitando maggioranza ed opposizione a discutere dei problemi del territorio.
Maria Floretta ha sollecitato i presenti a pensare ad una lista unitaria: già è difficile individuare un candidato sindaco. Cloz non è uno dei più «micro», con oltre 700 abitanti, ma non conta. La sindaco ha parlato dei progetti attuati ed in corso, delle normative che ormai impongono le associazioni di servizi, ma ha poi spostato decisamente il tema sulla necessità di guardare oltre i propri confini.
«Nel Medioevo un comune prestava attenzione alla propria legna, ai propri pascoli, a quel minimo che poteva garantire il mantenimento del proprio nucleo», afferma Maria Floretta. «Ritengo che nel 2015 sia necessario guardare oltre, il mondo politico e amministrativo non è più al passo con i tempi. Condividiamo tra comuni asilo nido, scuole dell'infanzia, elementari e medie, Melinda opera su vasta scala, le Casse rurali si sono unite, i cori, la banda, il piano giovani, sono tutte realtà a livello sovracomunale. Solo i comuni, in questo panorama, sono ancora chiusi entro i propri confini, in difesa di unaipotetica identità». Che trova magari applicazione solo nella sagra paesana; anche in caso di fusione, il patrono del paese non cambierebbe. 
«I comuni sono ostaggio di una mentalità diffusa», continua Floretta. «I sindaci spesso condividono la necessità di unioni e fusioni, ma quando tornano nel proprio paese si trovano ad affrontare una contrarietà fuori luogo. Fusione non significa perdere identità, ma garantire sviluppo economico e strategico del territorio, mentre ci troviamo di fronte a paesi che muoiono, chiusi nei propri confini. Serve ricreare una classe di amministratori motivata, che non esiste più», sottolinea la sindaco. «Amministratori che sappiano interpretare la valle, proporsi dentro e fuori la valle».
I piccoli comuni «tolgono peso» a simili ambizioni: basti vedere il peso politico del sindaco di uno dei microcomuni esistenti. «Un comune della Terza Sponda, che comprenda quelli tra Castelfondo e Cagnò, e Dambel (in totale 7 comuni: Castelfondo, Brez, Cloz, Romallo, Revò, Cagnò e Dambel, ndr), avrebbe 4.770 abitanti, ed il sindaco di questo comune potrebbe avere un peso». 
«Le elezioni sono alle porte», conclude Maria Floretta, «Soldi ce ne sono pochi. I problemi a gestire un comune di piccole dimensioni sono notevoli. Per questo dico ai miei concittadini che dividere il paese proponendo due liste è controproducente. Meglio una, lasciando fuori la politica, impegnandosi poi per guardare oltre i confini».