Il Pd: non vogliamo Kaswalder vice

Il dibattito consiliare precedente all'elezione di Chiara Avanzo è stata l'occasione per risentire in aula le posizione pro e contro la Regione, le accuse della destra altoatesina italiana di averla smobilitata, la richiesta della destra tedesca di eliminarla definitivamente, le critiche al Patt (da parte di Rodolfo Borga ) per aver prima favorito il suo smantellamento e ora per esigerne la guida.
Ma nelle due ore e mezza di discussione c'è stato anche il tempo per la punzecchiatura del Pd nei confronti delle Stelle alpine.
"L'Adige", 5 dicembre 2014


È stato il capogruppo Alessio Manica a dare fuoco alle polveri criticando - come prima avevano fatto Borga e Maurizio Fugatti della Lega nord - la decisione del Patt di comunicare attraverso una nota stampa la decisione di indicare Avanzo per l'ultimo anno e mezzo di presidenza del Consiglio regionale, per poi sostituirla con Walter Kaswalder al momento della staffetta presidente - vice con la Svp. «Noi - ha detto Manica - votiamo Avanzo per tutta la legislatura. Si tratta di un segnale importante che valorizza anche il ruolo delle donne».
Nel pomeriggio la replica del capogruppo autonomista Lorenzo Baratter : «Non esiste che qualcuno possa permettersi di imporre dei veti. È noto che, secondo la procedura, a metà legislatura è previsto un voto formale sulle persone. Non vedo la necessità di parlare fin d'ora dei nomi». Obiettiamo: è stato il Patt a fare il nome di Kaswalder come vicepresidente della seonda parte di legislatura. «Non voglio fare polemiche. Ora auguriamo buon lavoro ad Avanzo, tra un anno e mezzo ne riparleremo. Allora noi porteremo la nostra posizione che è quella condivisa dall'ufficio politico del partito e da tutto il gruppo consiliare».
«Sui giochetti per la nomina» si è dilungato anche Filippo Degasperi (M5S), sottolineando che essi «sviliscono il ricordo del presidente Moltrer». Stessa linea di Maurizio Fugatti (Lega): «Svilente il Patt che vota Avanzo e già pensa alla staffetta».
Progetto trentino con Marino Simoni ha speigato che dopo il voto favorevole del suo gruppo a Diego Moltrer «per la sua esperienza di amministratore, perché esprimeva una visione sopra le parti», ora la situazione è cambiata: «Non condividiamo il metodo con cui siamo arrivati a quella proposta e per questo ci asterremo». 
Voto favorevole ad Avanzo è giunto invece da Giacomo Bezzi (Forza Italia) che ha chiesto alla neo presidente un rilancio della Regione. Tema sfiorato anche da Gianpiero Passamani (Upt) e sul quale, in precedenza, si erano contrapposti i consiglieri altoatesini.
Andreas Pöder aveva proposto, in nome della razionalizzazione delle spese, di mettere in atto la staffetta anche per i presidenti del Consiglio regionale, nominando i presidenti dei Consiglio provinciale, in questo caso Bruno Dorigatti. Proposta condivisa anche da Alessandro Urzì , che vedendo una Regione ormai smembrata ha chiesto che il candidato presidente «esprima una propria chiara linea politica per votare in base a quella, altrimenti, ha detto, voterà Bruno Dorigatti».
Il quale ha spiegato: «Anch'io soffro per una Regione senza competenze. Ma sono cinque anni che stiamo ragionando per ridarle una nuova dimensione. Bisogna trovare il coraggio di dare un nuovo ruolo diverso, un ruolo europeo».
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha ribadito la propria posizione contraria all'esistenza del Consiglio regionale sostenendo che non sarebbe necessario nominare un nuovo presidente. Pius Leitner (Freiheitlichen) ha invece parlato del Consiglio regionale come di «un salotto» e della presidenza come di una carica per chi è rimasto senza poltrona.