A Strasburgo e a Bucarest

Martedì ho partecipato a Strasburgo all'incontro congiunto tra Papa Francesco e il Consiglio d'Europa al quale il Pontefice ha fatto visita, unitamente all'Europarlamento, prima di visitare qualsiasi altro Paese europeo (eccetto l'Albania), dimostrando di credere molto nell'Europa unita.
Michele Nicoletti, 28 novembre 2014


Nel suo intervento il Papa ha mostrato grande rispetto per le istituzioni europee e ha toccato con grande prudenza e delicatezza il diritto alla vita, uno degli storici "campi di battaglia" tra la Chiesa e il Consiglio d'Europa. Richiamando Rebora, poeta della Grande Guerra e poi prete rosminiano, ha trattato tutti i suoi temi (pace, corsa agli armamenti, traffico di esseri umani, povertà, disoccupazione) in chiave antropologica più che sociale con il costante richiamo al fatto che la esasperazione individualistica porta alla cultura dello scarto e in fondo alla solitudine. Ha rilanciato inoltre il multipolarismo (dentro e fuori l'Europa) e il dialogo tra fede e ragione (con apprendimento e purificazione reciproca sulla linea Habermas/Ratzinger) e tra generazioni, ma con apertura alla stagione della giovinezza contro troppa "vecchiaia europea" ripiegata su se stessa.

Giovedì ho partecipato a Bucharest alla Commissione Migrazioni del Consiglio d'Europa, ove abbiamo trattato diverse questioni: dalla situazione umanitaria in Ucraina, alle conseguenze del terrorismo islamico, dalla partecipazione democratica (al voto) dei migranti alla questione della tutela dei diritti dei richiedenti asilo. In tale occasione sono stato nominato relatore generale del rapporto sulla Revisione del Regolamento di Dublino III sul diritto d'asilo.