MICHELE NICOLETTI eletto Presidente della Delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio Europa

Lo scorso 06 agosto, sono stato eletto Presidente della Delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio Europa (http://hub.coe.int/it/). Questo incarico mi spinge a lavorare e a occuparmi responsabilmente di tematiche che da sempre mi appassionano e mi vedono impegnato, quali la difesa della democrazia, dei diritti umani, del primato della persona e la promozione dello stato di diritto.

Inoltre, l’assunzione di questa nuova carica mi consente di ‘riabbracciare’ la dimensione sovranazionale, in particolare quella europea, in quanto la mia esperienza politica è iniziata proprio a livello sovranazionale, quando, nel 2009, partecipai alle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo.


LA MIA ATTIVITA’ QUALE COMPONENTE DELL’ASSEMBLEA PARLAMENTARE DEL CONSIGLIO D’EUROPA E PRESIDENTE DELLA DELEGAZIONE ITALIANA

In qualità di componente dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, ho partecipato, ad inizio settembre a Parigi, alle riunioni delle Commissioni di cui faccio parte.

In particolare, il 2 settembre ho preso parte alla riunione del Bureau di Presidenza e il 3 settembre ho partecipato al Comitato di Monitoraggio. In tale occasione, abbiamo discusso delle situazioni di crisi che stanno attraversando i differenti Paesi, in particolare, del caso Ucraino. Nei miei interventi, ho ricordato i problemi che stanno investendo il Mediterraneo e ho focalizzato l'attenzione sui drammi che vivono i migranti.

Ricordando l'impegno dell'Italia con l'operazione Mare Nostrum, ho sottolineato come ci sia bisogno di un impegno più forte, convinto e condiviso da parte dell'Europa, con l'obiettivo di difendere, garantire e sostenere i diritti umani, la democrazia e il primato della persona.

In tale contesto, ho inoltre sottolineato che l'Europa ha potuto risollevarsi dalla Seconda Guerra Mondiale, transitando da regimi autoritari a regimi democratici, grazie soprattutto a piani di sviluppo economico e sociale. Con questa consapevolezza, ho pertanto enfatizzato come sia necessario una sorta di Piano Marshall in chiave moderna, quale appropriato contributo alla soluzione dei drammi che stanno investendo i Paesi del Mediterraneo.

 

Il 4 settembre, ho partecipato, quale relatore, al IX Economic Forum of Young Leaders, che si è svolto a Krynica (Polonia). Il dibattito nel quale sono intervenuto era orientato a capire ed indagare quali fossero le migliori strategie per valorizzare e favorire lo sviluppo economico delle regioni dell’Europa Centrale.

In tale occasione, ho ricordato come le sfide che abbiamo davanti siano due: quella esterna, relativa sia al fronte orientale, che a quello meridionale, che attiene alla politica estera, quale parte integrante dello sviluppo economico; quella interna, relativa agli effetti depressivi e alle crisi sociali che stanno vivendo i nostri Paesi.

Per far fronte a questa situazione, dobbiamo concepire i diritti umani sia come diritti individuali che come diritti sociali, dobbiamo proporre un modello di crescita basato sul modello di economia sociale, dobbiamo valorizzare il potenziale economico della solidarietà, dobbiamo investire sulle persone e quindi in conoscenza, educazione e ricerca e dobbiamo perseguire maggiormente la sinergia territoriale, anche al di fuori dei confini europei.

Ho chiuso il mio intervento invitando a trasformare le sfide epocali che abbiamo davanti in una grande occasione di cooperazione e sinergia (Intervento 1; intervento 2).



Sempre in qualità di componente dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, ho partecipato il 9 settembre a Parigi alle riunioni della Commissione Migrazioni, dove ho affermato la necessità di rivedere il cosiddetto Regolamento di Dublino sul diritto di asilo.

A tal proposito, quale primo firmatario, ho presentato una mozione all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, che sollecita una rivisitazione e un aggiornamento della Direttiva EU 33/2013 e del Regolamento EU 604/2013, che disciplinano i criteri e i meccanismi ai quali bisogna attenersi per stabilire quale sia il Paese responsabile ad esaminare le richieste di asilo politico da parte di cittadini non comunitari.

In considerazione del fatto che tale sistema non sta funzionando al meglio e, con l’obiettivo di rafforzare maggiormente la protezione dei diritti umani dei migranti, la mozione che ho predisposto e che dovrà essere discussa in Assemblea, intende incentivare un dibattito su questi importanti aspetti. (mozione regolamento Dublino).

L’11 e il 12 settembre, insieme alla Presidente della Camera dei Deputati On. Laura Boldrini e al Presidente del Senato Sen. Pietro Grasso, ho partecipato ad Oslo (Norvegia) alla Conferenza Europea dei Presidenti di Parlamento, organizzata dal Consiglio d'Europa.

In tale occasione, ho avuto modo di incontrare le delegazioni nazionali dei Paesi appartenenti al Consiglio d'Europa, i rappresentanti della Comunità italiana e l'ambasciatore italiano Giorgio Novello, con i quali abbiamo discusso e ribadito l'impegno dell'Italia e della Delegazione parlamentare alla promozione della pace, dei diritti umani e della democrazia.


L’ATTIVITA’ PARLAMENTARE E L’ORGANIZZAZIONE DELLA CONFERENZA ‘AL SICURO DALLA PAURA, AL SICURO DALLA VIOLENZA’

Il 13 e 14 settembre, sono intervenuto all'iniziativa di formazione e dibattito 'La nuova Europa riparte da te’, organizzata ad Arco dall'Associazione Trentino-Europa. Nel mio intervento, ho enfatizzato l'importanza delle strategie di sviluppo territoriale e del rafforzamento della Macroregione Alpina per contribuire ad una crescita sostenibile e di lungo periodo. La crescita dei territori e dell'intera Europa sarà possibile solo se si valorizzeranno le identità e le culture territoriali in maniera aperta e sovranazionale.

Nella settimana dal 15 al 19 settembre, ho proseguito il mio lavoro di parlamentare, partecipando ai lavori di Assemblea e alle attività della Commissione Affari Esteri e Comunitari e preparando la Conferenza 'Al sicuro dalla paura, al sicuro dalla violenza', promossa congiuntamente dal Consiglio d'Europa, dal Ministero degli Affari Esteri e dalla Camera dei Deputati, per celebrare l'entrata in vigore della Convenzione di Istanbul (programma conferenza).

In tale occasione, sono intervenuto ricordando come la nostra priorità debba essere la ratifica della Convenzione di Istanbul da parte degli Stati che non l'hanno ancora fatto e la sua piena e rigorosa attuazione da parte di tutti per prevenire e combattere la violenza contro le donne. Grazie a questa Convenzione, infatti, la violenza contro le donne non è più un fatto privato, bensì una violazione dei diritti umani.

Per sensibilizzare maggiormente l'opinione pubblica su queste tematiche, inoltre, la Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, in collaborazione con la Presidenza della Camera,  ha deciso, su mia proposta, di coinvolgere in questo progetto di crescita culturale docenti e studenti di tutto il Paese, istituendo un premio per la miglior tesi di laurea (magistrale e di dottorato) sulle tematiche legate alla Convenzione di Istanbul.