Primarie, parte la corsa: senza sgomitare

Eccoli qui, i cinque aspiranti candidati presidenti: dal balcone del palazzo della Regione, il palazzo della Provincia sembra davvero a portata di mano. Assieme per presentare ufficialmente le primarie di sabato 13 luglio, i cinque “competitor” hanno scelto ieri un abbrivio soft, rimandando a più avanti eventuali punzecchiature reciproche.
P. Morando, "Trentino", 25 giugno 2013

Perché il clima, nella sala rosa, era vogliosamente coalizionale, grazie anche all’introduzione di Roberto Pinter, presidente del Pd e gran cerimoniere delle primarie. Con tanto di carta d’intenti, generica quanto basta per non scontentare nessuno, prontamente sottoscritta da candidati e partiti. Le regole del voto: urne aperte dalle 8 alle 22, i seggi saranno una novantina (nei prossimi giorni l’elenco di dove saranno dislocati), ognuno dei quali composto da un presidente e due scrutatori «espressione di una reale pluralità di presenze politiche». Potranno votare tutti coloro che saranno elettori delle provinciali, ma previa iscrizione al registro degli elettori della coalizione, dichiarano di riconoscervisi e impegnandosi a sostenerla il 27 ottobre. Per essere ammessi al seggio andranno esibiti un documento d’identità e la tessera elettorale. Si potrà votare in un seggio diverso da quello che include la propria sezione elettorale solo inoltrando prima richiesta scritta via mail (info@partitodemocraticotrentino.it) o con lettera alla sede del Comitato organizzatore (via Torre Verde 27, Trento), entro le 12 di giovedì 11 luglio. Infine, ai votanti sarà chiesto un contributo libero, per il quale verrà rilasciata ricevuta. E nel capitolo regole vanno rubricati anche i confronti pubblici unitari che coinvolgeranno i cinque candidati in tv e in più serate nei principali centri. Così Pinter presentando i candidati: «Qualcuno ha parlato di resa dei conti: non è così, diamo invece ai cittadini la possibilità di scegliere tra cinque personalità, alcune con esperienze di governo, altri con esperienze politiche e professionali». Poi la parola ai cinque sfidanti, in rigoroso ordine alfabetico.
E quindi la verde Lucia Coppola, la cui candidatura non vuole essere semplicemente una nota di colore rosa, «ma certo rappresenterò istanze di genere, perché l’attuale rappresentanza femminile in Consiglio provinciale è numericamente risibile». E naturalmente i temi dei beni comuni e l’ambientalismo, «contro gli impianti sciistici oltre i 2 mila metri e tenendo ben separati l’assessorato all’ambiente da quelli all’industria o al commercio».
L’assessore Mauro Gilmozzi, che ieri ha incassato anche il sostegno dell’Italia dei valori, ha invece ribadito “ad abundantiam” che la sua Upt avrebbe preferito una candidatura unitaria della coalizione. Ma si è poi subito calato nella parte, lanciando lo slogan della propria campagna (“Prima i nostri figli”) e annunciando la nascita di un sito (http://maurogilmozzi.it), dove già campeggiano quattro temi principali: lavoro, welfare, conoscenza e autonomia. Senza dimenticare di dire, in stile pienamente coalizionale, che gli avversari veri stanno altrove e andranno battuti il 27 ottobre.
E sul valore della coalizione ha insistito anche Alessandro Olivi del Pd, che puntando ad aggiudicarsi le primarie della sintesi ha parlato di «alleanza del fare come tale percepita anche agli elettori e che ha costituito un argine contro la marea del populismo». Un’alleanza che deve però essere non statica ma dinamica, ruotando comunque sempre attorno al Partito democratico, «che si è dimostrato il partito più attrezzato nel valorizzarla».
Da Ugo Rossi del Patt è invece venuta la consapevolezza di far parte di un partito «che non sarà il più grosso della coalizione, ma che da tempo aveva indicato la via delle primarie come quella maggiormente in grado di garantire l’unità del centrosinistra autonomista». Poi, più in chiave competizione, l’orgogliosa rivendicazione di cinque anni di governo su competenze “scomode” come la sanità, «che altri in passato avevano rifiutato». E un sogno: un Trentino «definitivamente in Europa, cioè bilingue o addirittura trilingue».
Infine Alexander Schuster, indicato dal Psi: «Avrei delle critiche da fare, su come finora è stato amministrata la Provincia, ma riconosco che questa coalizione vuole bene al Trentino», ha detto, lanciando le propri tre òpaole chiave (Diritti, Opportunità, Equità) e pure lui respingendo il ruolo di mascotte delle primarie i quota giovani. «Nella Germania di Angela Merkel a 35 anni, la mia età, si diventa vicecancelliere e a 32 ministro della sanità - ha concluso - chiedo di essere valutato sulla base della mia credibilità nel ruolo di presidente della Provincia, per il quale 35 anni sono anche troppi».

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