Fumata nera su Schelfi, ora primarie

Primarie di coalizione il 30 giugno, termine ultimo per presentare le candidature il 10 giugno. Già in lizza Olivi (Pd), Rossi (Patt), Coppola (Verdi), Upt tentata dal presidente coop.
S. Damiani, "L'Adige", 3 giugno 2013

Mitizzate, ma anche temute, in Trentino saranno le primarie - in singolare versione balneare - ad incoronare il candidato governatore del centrosinistra autonomista. Tutti i tentativi fatti dai partiti della coalizione per partorire una candidatura unitaria senza passare dalle urne sono naufragati miseramente. E così ieri gli alleati non hanno potuto far altro che fissare la data delle consultazioni, il 30 giugno, e indicare nel 10 giugno il termine ultimo perché i singoli partiti presentino il loro "campione".
Ieri all'incontro di coalizione, durato un paio d'ore, era formalmente ancora sul tavolo la candidatura di Diego Schelfi. Era chiaro però che Pd e Patt non erano affatto convinti. Autonomisti e democratici lo hanno ripetuto: «Schelfi è arrivato fuori tempo massimo». Dopo mesi di speculazioni sul gran rifiuto di Alberto Pacher, candidato naturale a succedere a Lorenzo Dellai e l'unico con la forza di imporsi come garante della coalizione, si è arrivati in zona Cesarini con la candidatura di Schelfi. Ma a questo punto Patt e Pd avevano già preso altre strade e forse, al di là di unanimi attestati di stima, neppure gradivano il candidato messo in pista da Dellai.
In lizza dunque ci saranno almeno quattro aspiranti governatori. In casa Pd, dopo laceranti discussioni interne, i giochi sono fatti. «Domani sera (stasera per chi legge, ndr) - dice il presidente del Pd Roberto Pinter - l'assemblea del partito indicherà il nostro candidato». Sarà l'ex sindaco di Folgaria e assessore all'industria e al commercio Alessandro Olivi. «Già a metà settimana - spiega Pinter - inizieremo a costituire le commissioni miste per elaborare il programma».
Chi il candidato ce l'ha già da mesi sono gli autonomisti. Il Patt tutto sommato ha ottenuto quello che voleva: far correre l'assessore alla salute Ugo Rossi, competitor che potrebbe dar filo da torcere agli altri candidati e dare peso agli autonomisti.
La prossima settimana i riflettori saranno puntati invece sull'Upt che ora ha 7 giorni per trovare un candidato forte. «Per mesi - dice il senatore Vittorio Fravezzi - abbiamo lavorato per una soluzione unitaria, prima sostenendo in modo convinto Pacher e poi facendo la proposta di Schelfi, personalità in grado di rappresentare al meglio le diverse anime della coalizione. Non a caso la proposta era stata accolta con favore da Verdi, Italia dei Valori, socialisti, Stella e il movimento civico di Magnani. Purtroppo Patt e Pd hanno fatto altri ragionamenti. A questo punto visto che si devono fare le primarie, facciamole bene. Noi correremo per vincere, non per fare testimonianza. Cercheremo un candidato con caratteristiche di trasversalità e capacità di raccogliere consensi dentro e fuori dal nostro partito». L'identikit sembrerebbe ancora una volta quello di Schelfi, ma a questo punto appare difficile che il presidente della Cooperazione trentina, che tanto aveva fatto per restare al timone in via Segantini, ora accetti una sfida rischiosa e senza rete di salvataggio. Giocoforza in casa Upt tornano a salire le quotazioni degli assessori uscenti Mauro Gilmozzi e Tiziano Mellarini.
Quarto candidato, e forse unica donna in campo, sarà Lucia Coppola per i Verdi. «Noi eravamo per una scelta condivisa - spiega Aldo Pompermaier - ma viste le difficoltà avevamo già individuato un nostro candidato d'alto profilo e largamente votato all'interno del partito».
Gli altri tasselli della maggioranza decideranno nei prossimi giorni: «Abbiamo appoggiato Pacher, poi abbiamo dato la disponibilità di Mario Raffaelli, infine abbiamo ragionato su Schelfi - dice il socialista Alessandro Pietracci - a questo punto valuteremo se presentare un nostro candidato o se convergere verso quello che meglio ci rappresenta». Ragionamento analogo faranno anche gli altri.
Di certo dopo mesi di trattative inconcludenti, e per il Pd anche di mal di pancia interni, il centrosinistra autonomista non può sbagliare l'appuntamento con le primarie. «L'obiettivo - sottolinea Pinter - è favorire la massima partecipazione. Potranno votare alle primarie tutti gli elettori che dichiareranno di aderire al centrosinistra autonomista».
La sfida dunque è partita: per un mese i colonnelli dell' invencible armada  condotta per anni da Dellai se le daranno di santa ragione per conquistare il comando.