Un breve ragionamento di metodo per le provinciali

Ci sentiamo di esprimere alcune considerazioni in merito alle prossime scelte politiche per quanto riguarda le elezioni provinciali di fine ottobre. In primo luogo questa difficile fase, sia dal punto di vista economico e sociale che da quello politico, necessita di forze responsabili in grado di rappresentare un riferimento solido per il Trentino.
Marco Laezza, Alessandro Rognoni, Nicola Spagnolli, Fabrizio Sannicolò, 8 aprile 2013

Non dobbiamo sacrificare la capacità progettuale del nostro partito, che la prossima conferenza programmatica si propone di stimolare, sull’altare di tatticismi e personalismi che poco costruiscono e molto contribuiscono a rendere il quadro ancora più confuso.

È forte oggi il bisogno di individuare il metodo migliore per selezione i profili più idonei per candidarsi a guidare la Provincia. Tra le ipotesi che stanno emergendo, anche nel dibattito sulla stampa locale, se ne possono individuare alcune. Ci potranno essere primarie di coalizione a doppio turno, per le quali si candideranno tutti quelli che si riconoscono nell’alleanza che ha permesso di governare la Provincia e i principali Comuni del Trentino negli ultimi quindici anni. Ci potranno essere preliminarmente alle primarie di coalizione delle primarie interne o comunque una forma di consultazione degli iscritti al Partito Democratico. Il terzo scenario potrebbe prevedere l’assenza di entrambe le consultazioni primarie se prima la coalizione e poi il partito di conseguenza decideranno di convergere su un candidato unico. Tutte le strade sono aperte e da qui si può ragionare sulla migliore delle ipotesi appena elencate.

È importante partire dal presupposto che ci si deve confrontare con le forze che hanno costruito la coalizione di centrosinistra autonomista che, in questi anni, ha amministrato la Provincia, i principali comuni del Trentino e che gli elettori hanno premiato al Senato, nonostante le scelte non proprio inclusive e gradite all’elettorato da parte delle dirigenze di partito. Noi crediamo che una procedura che non considera il quadro di coalizione, può produrre dei risultati che mettono seriamente a rischio la tenuta del centrosinistra autonomista. Quindi tutte le ipotesi vanno valutate tenendo conto delle conseguenze politiche generali.

 Come è stato fatto per le primarie del centrosinistra nazionale, il perimetro della coalizione e la carta di intenti che delinei una comune narrazione del Trentino vanno definiti prima di determinare il metodo con il quale selezionare i profili.

Chiediamo dunque agli organismi dirigenti del PD del Trentino di accelerare il dialogo con gli alleati e di definire insieme alla coalizione il metodo per selezionare la squadra migliore per il governo del Trentino. Chiediamo anche, nell’ambito del tavolo di coalizione, di offrire a tutto il centrosinistra autonomista la possibilità di organizzare delle consultazione primarie. Queste primarie saranno un’opportunità straordinaria di apertura per il nostro centrosinistra autonomista, un’occasione per porre all’attenzione dei trentini le diverse opzioni che le forze politiche possiedono.