Ogni persona ha diritto alla propria quota di trasformazione del mondo: questo è il lavoro

Pier Luigi Bersani apre all'Ambra Jovinelli di Roma la campagna elettorale del PD incontrando i giovani che voteranno per la prima volta. "Facciamo vedere all'Italia cosa abbiamo fatto in termini di rinnovamento, come abbiamo sconfitto il Porcellum", ha detto il segretario del PD prima di far salire sul palco tre giovanissimi futuri deputati.
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Sul palco, accanto a Bersani: Anna Ascani, 25enne di Perugia, Enzo Lattuca, 24 anni, di Cesena, e Valentina Paris, 31 anni, di Avellino. Tutti e tre si sono tutti guadagnati un posto in lista con le elezioni primarie.

"Questa campagna - ha dichiarato Bersani - si sta mettendo sui binari sbagliati. Io non ci sto a una campagna di politicismo e di cabaret, all'inseguimento di una qualsiasi affermazione per avere un titolo. Sono allibito dell'inseguimento di qualsiasi affermazione o di affermazioni alla qualsiasi mentre c'è un Paese che ha bisogno d'altro. Io parlerò testardamente dell'Italia e degli italiani, che stanno vivendo un momento difficile. Come dice la canzone di Gianna Nannini, Inno, ..mi ricordo di te".

Venti anni di "inganno, leggerezza insostenibile e deriva morale" sono stati gli anni del governo di centrodestra. "Il nostro obiettivo profondo - ha ribadito Bersani - si chiama riscossa civica e morale. Si chiama onestà, quella cosa che ti consente di guardarti allo specchio, che ti hanno insegnato tuo padre e tua madre. Che è una virtù privata ma è un bene pubblico. E' un valore politico l'onestà..

Non si nasce imparati, ma non c'è bisogno di avere sessant'anni per essere imparati. Cari ragassi e ragasse, noi ci rivolgiamo a voi non come se foste un target - ha detto ironicamente - ma come a dei protagonisti veri, perchè la politica deve generare nuova classe dirigente.

Abbiamo bisogno di avanguardie delle tante energie presenti nel Paese. I giovani devono riconciliarsi con la politica, perchè una buona politica è possibile. La nostra politica deve avere il loro volto. Questa campagna deve avviare la ricostruzione morale ed economica del Paese.

Arriviamo a questa sfida con la testa alta - ha esortato il segretario democratico - abbiamo messo coerenza e passione, rifiutiamo sempre ogni forma di qualunquismo che porta inevitabilmente verso posizioni fascistoidi".

Bersani ha poi espresso la convinzione che il centrosinistra vincerà con le proprie forze la battaglia elettorale, "non perché abbiamo la vittoria in tasca. Sappiamo che l'avversario c'è e rialzerà la testa. Vinceremo perché mobiliteremo tutte le nostre forze, e queste sono in grado di farci vincere e di battere la destra".

Parlando della crisi economica e del lavoro nel nostro Paese, Bersani ha dichiarato: "La crisi non se ne andrà in un giorno, ha avuto origine da squilibri, disuguaglianze, ma oggi abbiamo la possibilità di cominciare a invertire le scelte anche su scala europea. Io l'ho detto in tutte le lingue - ha ricordato - tutte le volte che il Sud si è avvicinato al Nord l'Italia si è avvicinata al l'Europa.

Il lavoro in particolare - ha proseguito - è il principio guida dell'azione di governo del centrosinistra. Non è solo lo strumento con cui mantieni la famiglia e ti sostieni. E' la libertà, è la dignità. Come dice la Costituzione, il lavoro è la quota che ognuno ha per trasformare il mondo. Per i giovani - ha detto il leader democratico - la disoccupazione è micidiale. E non possiamo stupirci del loro fatalismo. Bisogna ricostruire il percorso formazione-lavoro, mettere più ordine tra lavoro precario e stabile, migliorare le regole del mercato del lavoro, cosa che si poteva fare e non si è fatto nel corso del governo Monti. Ogni persona deve avere il proprio diritto a una quota di trasformazione del mondo.

Anche il tema della sostenibilità del welfare deve essere importante per le nuove generazioni. Bisogna ricostruirlo secondo principi di uguaglianza - ha ribadito - davanti all'istruzione e alla sanità per noi non può esserci né povero né ricco.
Sui diritti e la legalità - ha aggiunto - ci vogliono lenzuolate, non una agenda: il falso in bilancio, l'antiriciclaggio, la trasparenza della P.A., il conflitto di interessi, l'abolizione di 7-8 leggi ad personam così come le unioni civili per le coppie omosessuali, lo ius soli e la parità di genere".

Per il leader PD i giovani saranno i protagonisti "ma senza spezzare il filo della memoria e il filo delle generazioni. Avevo promesso che la ruota avrebbe girato e sta girando. Questa nuova generazione - ha concluso - deve essere la testa e le gambe su cui cammina la nuova classe dirigente.

A lavoro allora, viva il Partito democratico!"