«Accordo tra Dellai e il Pd prima del voto»

«Sui collegi senatoriali il Trentino potrebbe rappresentare un laboratorio per il resto d'Italia: potrebbe essere la prima provincia in cui si dice prima dell'esito delle elezioni che il polo di Monti e il centrosinistra di Bersani si alleano per il governo del Paese». L'assessore provinciale all'industria Alessandro Olivi parla, come esponente di punta del Pd trentino, della questione che vede su fronti opposti, per ora, il suo partito e il movimento Verso la terza Repubblica che vede Lorenzo Dellai schierato per il premier uscente Mario Monti.
"L'Adige", 29 dicembre 2012


Olivi spiega di considerare non molto comprensibile la diatriba aperta dal Pd provinciale con la decisione di chiedere un sostegno preventivo per Pierluigi Bersani premier agli eventuali senatori di coalizione dei tre collegi trentini. «La Costituzione non prevede l'elezione diretta del presidente del Consiglio - chiarisce Olivi - ma è il presidente della Repubblica ad assegnare l'incarico sulla base delle consultazioni. Per questo il discorso sul sostegno a un candidato premier mi pare mal posto».
Per Olivi, invece, è importante cercare di ritrovare l'unità della coalizione che governa il Trentino sui collegi senatoriali provinciali. Anche perché «va considerato che i voti che andranno a Monti, in base ai segnali che sono stati mandati sia dal premier uscente verso il Pdl sia dalle reazioni di quest'ultimo partito, alal fine dovranno rientrare nell'alveo di un'intesa con il centrosinistra guidato da Bersani». Olivi spiega, infatti, che, a suo parere «il problema dello schieramento di Monti nei fatti non esiste. Per la prossima legislatura, infatti, solo una maggioranza ampia può assicurare l'approvazione delle riforme necessarie per il Paese» continua Olivi.
Per il quale quindi occorre che in prospettiva si crei un governo di responsabilità che riesca a dare una maggioranza stabile e chiara. Rispetto alla questione della Svp, invece, Olivi ritiene che la vicenda possa essere ricomposta in sede trentina. I segnali che arrivano dal vertice del partito di raccolta sudtirolese, che ieri ha cercato di tornare indietro sulle accuse velate a Monti e a Dellai rispetto alla tutela dell'Autonomia sudtirolese, sembrano prospettare una riapertura del dialogo anche a livello trentino. Dove, però, decisiva sarà la posizione del Pd.